Ressa: Cosa mi dici circa l’associazione tra sulfaniluree ad alte dosi ed aumento degli eventi ischemici e della mortalità?
Rossi: E’ un problema che è stato sollevato anche di recente [34]. In realtà è da molti anni che se ne parla, a partrire dallo storico UGDP [35]. L’effetto negativo delle sulfaniluree potrebbe dipendere dall’azione negativa di questi farmaci sui canali del potassio ATP-dipendenti del miocardio. Tuttavia lo studio UKPDS [7] a tutt’oggi il più importante studio sul diabete tipo 2, non mostrava alcun aumento della mortalità con le sulfaniluree. E’ anche vero però che in questo studio sono stati esclusi pazienti con cardiopatia nota.
Ressa: Quindi?
Rossi: Recenti linee guida [36] suggeriscono che le sulfaniluree dovrebbero essere farmaci di terza scelta nella terapia del diabete tipo 2 dopo metformina e glitazoni. Come vedi quindi ogni linea guida dice la sua! Vi sono però almeno due osservazioni da fare. La prima è che la maggior parte delle evidenze che suggeriscono un legame tra sulfaniliuree e aumento della mortalità sono di tipo osservazionale, quindi possono essere inficiate da bias. Per esempio si potrebbe pensare che dosi elevate di sulfaniluree siano state usate nei diabetici più gravi, quindi già di per sé a maggior rischio. La seconda è che anche l’uso dei glitazoni è stato associato a un possibile rischio di ritenzione idrica e di scompenso cardiaco [11], come già abbiamo detto. In attesa di nuovi dati è prudente comunque evitare l’uso di dosi elevate di sulfaniluree e dare la preferenza a quelle più recenti che sembrano avere un effetto minore sui canali del potassio.