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Diabete |
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Ressa: In conclusione qual è il comportamento pratico da tenere di fronte ad un diabetico che non migliora dopo adeguata dieta?
Rossi: Iniziare con una con metformina . Se la glicemia non è controllata dopo 1-2 mesi associare una sulfanilurea (per quanto l'associazione nello studio UKPDS abbia dimostrato di aumentare la mortalità, il dato è ancora controverso), oppure insulina o un glitazone, come dicevo poc'anzi. Piuttosto che arrivare al dosaggio massimo di un singolo farmaco in caso di non controllo è preferibile l'associazione.
Ressa: Vi sono casi però che non rispondono alla associazione di due farmaci per os. Che si fa, si passa all'insulina da sola o associata agli antidiabetici orali oppure si associa un terzo farmaco per bocca?
Rossi: In uno studio sono stati reclutati 188 diabetici tipo 2 che presentavano valori di glicoemoglobina superiori all' 8% nonostante terapia con due farmaci. I pazienti sono stati randomizzati a ricevere un terzo farmaco oppure insulina associata a metformina. Se nonostante questo non si raggiungeva un buon controllo, ai pazienti in terapia insulinica veniva modificato lo schema posologico, a quelli in trattamento con tre farmaci veniva aggiunta insulina. Dopo un follow-up di 6 mesi, la glicoemoglobina era scesa in entrambi i gruppi da valori medi di 9,6% a 7,6%. Entrambe le opzioni sono dunque efficaci nel controllare il quadro metabolico dei diabetici resistenti, ma la percentuale di insuccesso è diversa: solo il 2% dei trattati con insulina dovette variare lo schema posologico mentre fu necessario aggiungere insulina nel 10% dei pazienti in trattamento con tre farmaci [15].
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