Logo
  Capitoli     
         
   
Diabete
Inserito il 21 febbraio 2006 alle 19:16:00 da R. Rossi. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
cambia
pag 31

Ressa:
Le premesse sembrerebbero buone…

Rossi:
E’ presto per dirlo. La FDA si era detta pronta ad autorizzarlo all’immissione in commercio, ma uno studio che ha analizzato i dati disponibili suggerisce che il farmaco potrebbe essere gravato da un eccesso di eventi cardiovascolari e di scompenso cardiaco rispetto al placebo e al pioglitazone [32].

Ressa:
Altre novità in vista?

Rossi:
Le incretine potrebbero in futuro rappresentare una reale novità. Le incretine sono due ormoni prodotti a livello intestinale, il GIP (polipetide inibitorio gastrico) e il GLP-1 (Peptide glucagone-like). La secrezione di questi ormoni aumenta soprattutto dopo i pasti; essi stimolano la sintesi di insulina, da cui il loro nome. E' stato dimostrato che nei diabetici tipo 2 questo meccanismo risulta in qualche modo compromesso per cui si ha una ridotta produzione di incretine dopo l'assunzione di cibo.
Esiste già l'exenatide, un farmaco iniettabile che mima l'azione delle incretine. E' ora disponibile il sitagliptin, un farmaco somministrabile per os che agisce inibendo il DPP-4 (dipeptil-peptidasi 4), un enzima che inattiva e degrada le incretine. In una meta-analisi di 29 trials clinici [43] si è evidenziato che la terapia con incretine riduce la glicoemoglobina più del placebo ed è non inferiore agli altri agenti ipoglicemici. Gli effetti collaterali più frequenti erano nausea e vomito e si è riscontrato anche un aumentato rischio di infezioni. Come per tutti i farmaci nuovi, non è nota la sicurezza per trattamenti di lungo periodo e mancano dati circa l'efficacia sugli esiti clinici cardiovascolari del diabete.
Un altro farmaco che agisce sull'asse delle incretine è il vildagliptin.

Stucchi:
Credo sia arrivato il momento di parlare del piede diabetico...

Rossi:
Il piede diabetico è espressione sia della neuropatia che della macroangiopatia con la frequente sovrapposizione di infezioni alle quali questi malati sono particolarmente sensibili.
Si enfatizza molto la prevenzione: esame del piede ogni 3-4 mesi, usare scarpe comode ed evitare di camminare a piedi nudi, igiene accurata del piede (lavare ogni giorno i piedi con acqua tiepida e asciugarli usando asciugamani morbidi, senza strofinare energicamente), tagliare le unghie con le apposite forbici senza punta, cambiare le calze quotidianamente, trattare precocemente una eventuale micosi, disinfettare subito e medicare anche ferite banali, se ci sono callosità ricorrere all'opera del chirurgo con asportazione delle stesse, se sono presenti alterazioni ossee usare scarpe correttive od ortopediche, in caso di arteriopatia inviare il paziente a consulenza presso un chirurgo vascolare. In realtà non ci sono prove che gli interventi educazionali siano in grado di prevenire le complicanze del piede diabetico, ma gli studi erano di qualità scadente per cui credo che istruzioni di questo tipo sia comunque bene darle. Neppure ci sono prove di buona qualità sulla efficacia preventiva delle calzature ortopediche. E' dimostrato invece che lo screening e l'invio ad ambulatori specialistici per la cura del piede diabetico riducono il tasso di amputazioni.

 
<< pag 30 pag 32 >>
 
2004 - 2024 © Pillole.org Reg. T. di Roma 2/06 | Contatti | Versione stampabile |      
ore 09:28 | 1286861 accessi| utenti in linea: 25822
Realizzato con ASP-Nuke 2.0.5