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Obesità |
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a) Aiutandolo ad individuare i comportamenti da modificare. Ad esempio, praticare più attività fisica. b) Affrontando col paziente i motivi per cui è importante adottare un determinato comportamento. Si può, ad esempio, far notargli notare che alcuni studi hanno c) Dimostrato che chi pratica un po’ di sport riesce a mantenere meglio il peso raggiunto . d) Determinando l’abilità del paziente a seguire il comportamento prescelto. Gli si chiede, quindi, quanti minuti a settimana dedica all’esercizio fisico. e) Facendo in modo che il paziente si ponga degli obiettivi realistici, tenendo sempre presente che ci sono tre passi importanti nello stabilire dei traguardi: 1) L’obiettivo deve essere specificato. Il paziente può, ad esempio, stabilire che andrà a fare una passeggiata la settimana prossima. 2) L’obiettivo deve essere fattibile. Il paziente dovrebbe poter riuscire a camminare 10 minuti in più rispetto a quanto faceva prima. 3) L’obiettivo deve essere flessibile. La flessibilità è, naturalmente, consentita nei casi di malattia o nelle giornate piovose. In questo caso, il paziente può programmare di muoversi 30-40 minuti in più la settimana successiva. f) Incoraggiando il paziente ad annotare tutti i cambiamenti comportamentali. g) Inoltre, è necessario che il medico annoti nel suo diario, le mete che il paziente si è prefisso di raggiungere. In questo modo, quando il paziente ritorna per le visite di controllo, il medico è in grado di chiedergli se ha mantenuto fede agli obiettivi postisi negli incontri precedenti. Da questa domanda, il paziente si rende conto dell’importanza che assume modificare il proprio comportamento; al contrario, evitando la domanda, il medico induce il paziente a pensare che cambiare atteggiamento sia poco importante.
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