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Dislipidemie
Inserito il 22 febbraio 2006 alle 19:09:00 da M . Bolognesi. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Ressa:
Si, però le linee guida devono essere supportate da studi seri altrimenti le butto nella spazzatura!
In questo caso specifico io rimango testardamente convinto che il motore della «Fiat 500» fonderà finché non scendono almeno 3 passeggeri, passando da 8 a 5, preferibilmente anche a 4.
Mi ricordo che anche in queste condizioni l’immortale icona della nostra giovinezza ce la faceva ad andare avanti.

Rossi:
Bolognesi, puoi trarre le conclusioni?

Bolognesi:
I benefici consistenti della terapia con le statine, come mostrano in modo inequivocabile le prove cliniche, hanno permesso a queste classi di farmaci di essere al centro della terapia preventiva delle malattie cardiovascolari...

Rossi:
Mi permetto di aggiungere però che le linee guida dovrebbero essere tarate sulla specifica popolazione a cui si applicano e quindi ho dei dubbi che quelle americane vadano bene per noi.
I target di colesterolo consigliati dalle linee guida americane poi sono stati contestati in quanto otto su nove autori avevano dei conflitti di interesse (avevano ricevuto compensi per varie attività svolte per le ditte produttrici di statine). Una associazione di consumatori ha addirittura chiesto agli enti di controllo statunitensi di fare un'analisi indipendente sugli studi con le statine e di stilare nuove linee guida. Una meta-analisi degli RCT su adulti con malattia coronarica non ha dimostrato che LDL inferiore a 100 sia meglio di LDL compreso tra 100 e 130 (Wilt TJ et al. Arch Int Med 2004; 164:1427). Lo studio TNT (Treating New Targets) in cui venivano paragonati 80 mg/die a 10 mg/die di atorvastatina in soggetti con coronaropatia stabile ha dimostrato una riduzione della morbidità e mortalità cardiache ma non totale e anzi nel gruppo trattato con i dosaggi più elevati c'era un aumento delle morti da cause non cardiache (N Engl J Med 2005 Apr 7; 352: 1425-35)
Se questo vale per la prevenzione secondaria, teniamo poi conto che in letteratura, come ho già detto, non tutti sono così entusiasti nel magnificare le virtù delle statine in prevenzione primaria. Per questi aspetti rimando comunque a quanto detto nel capitolo sul rischio cardiovascolare.
Vorrei solo aggiungere un commento circa il fatto di usare terapie che aumentano l'HDL: una meta-analisi degli studi disponibili non mostra benefici in termini di riduzione della mortalità cardiovascolare e totale con l'uso di fibrati in soggetti con precedenti eventi cardiaci nonostante ci fosse un aumento del colesterolo HDL e una riduzione del colesterolo LDL, dei trigliceridi e degli eventi coronarici (Birjmohun RS, et al. Efficacy and safety of high-density lipoprotein cholesterol-increasing compounds: a meta-analysis of randomized controlled trials. J Am Coll Cardiol January 18, 2005;45:185-97).
Mi sembra perciò che l'argomento sia per il momento ancora controverso e che si debba usare una certa prudenza nell'abbracciare incondizionatamente i suggerimenti delle linee guida...
 
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