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Dislipidemie |
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pag 6
CASO CLINICO
Ressa: Ai lettori faccio presente che la discussione di questo caso rimane aperta e ognuno resta delle sue opinioni!
Rossi: Sarebbe utile se potessi esemplificarci tutte queste nozioni applicandole ad un paziente reale.
Bolognesi: Grazie! Sei molto cortese, per cui ne approfitto. Max M. è un uomo di 59 anni, ingegnere meccanico, con una storia medica insignificante a parte una colecistectomia subita a 49 anni e una calcolosi renale risolta spontaneamente all’età di 42 anni. Non pratica attività fisica ed è stato in sovrappeso per diversi anni senza seguire nessuna dieta particolare. Non fuma, beve alcolici occasionalmente e non assume farmaci. La madre è diabetica (78 anni), come la sorella (55 anni), e il padre è deceduto in seguito ad un intervento di by-pass aorto-coronarico all’età di 72 anni. Ad un esame iniziale, il paziente risulta obeso (altezza 180 cm, peso 115 Kg, indice di massa corporea 35,5 Kg/m2) con una circonferenza vita di 120 cm, e con una pressione arteriosa di 165/95 mmHg. All’obiettività cardiaca presenta un quarto tono, toni ritmici e validi con pause libere, ergo nessuna anomalia e pulsazioni periferiche sincrone e normosfigmiche. Pure l’obiettività polmonare appare normale. L’esame del sangue mostra una glicemia a 115 mg/dl, creatinina a 1.2 mg/dl, uricemia a 9.0 mg/dl, TSH a 2.1 mlU/L, colesterolo totale a 215 mg/dl, trigliceridi a 300 mg/dl, HDL-C a 31 mg/dl, LDL-C a 124 mg/dl, e una microalbuminuria di 300 mg/24h. L’elettrocardiogramma a riposo rivela segni suggestivi di una ipertrofia ventricolare sinistra. Altri esami cardiaci sotto stress sono risultati normali, ma il paziente presenta una risposta ipertensiva nell’esercizio fisico.
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