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Dislipidemie |
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pag 7
Rossi: Beh, certamente si tratta di un paziente che presenta numerosi fattori di rischio associati...
Bolognesi: Esatto! Dati i numerosi fattori di rischio di Max associati alla sindrome metabolica (vedi capitolo relativo), tra cui ipertensione, alterata glicemia a digiuno, dislipidemia aterogenica (HDL basso e trigliceridi alti), obesità centrale o addominale, gli è stato consigliato di trattare questi fattori di rischio sia con una modificazione degli stili di vita -cioè calare di peso, iniziare un programma di attività fisica aerobica- sia con il controllo e monitoraggio regolare della pressione arteriosa. Dopo 8 settimane di regime dietetico ipocalorico e di esercizio fisico regolare (camminare o pedalare per 1 ora quotidianamente), Max si ripresenta in studio per un controllo generale: ha diminuito il peso corporeo di quasi 7 Kg, ha leggermente migliorato il livello della glicemia a digiuno (110 mg/dl), ma la sua pressione arteriosa, rilevata da seduto in entrambi gli arti superiori, è rimasta leggermente elevata (150/90 mmHg). Si è rilevato inoltre un moderato miglioramento dei trigliceridi (ridotti a 265 mg/dl) e dell’HDL (aumentato a 34 mg/dl), e inoltre una probabile modificazione delle dimensioni delle particelle LDL, che si ritiene essere responsabile dell’aumento del colesterolo totale (aumentato a 230 mg/dl) e soprattutto del livello del colesterolo LDL (143 mg/dl).
Rossi: Qual è stato il passo successivo?
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