Ressa: Ci sono altri trattamenti farmacologici dell'asma?
Rossi: Il nedocromile e il sodio cromoglicato possono essere utili occasionalmente in aggiunta ai corticosteroidi inalatori o in alternativa nei pazienti che non li tollerano
. Non ci sono evidenze per preferire uno dei due. Dovrebbero essere considerati come farmaci di seconda linea in quanto sono meno efficaci di uno steroide inalatorio. Data la sicurezza e la mancanza di effetti collaterali del nedocromile, esso viene iniziato talora nei bambini con asma lieve-moderato ma è risultato meno efficace della budesonide [6].
La teofillina ritardo è attualmente divenuta un farmaco di seconda scelta; può aiutare a controllare la dispnea notturna in associazione alla terapia standard ma necessita del monitoraggio delle concentrazioni ematiche.
Ressa: Quante fiale di teofillina praticate ai pazienti per via endovenosa da giovane! Ho visto anche una crisi epilettica come effetto collaterale, mi è partita una coronaria.
Rossi: Gli steroidi orali sono usati nelle forme gravi persistenti non controllate con la terapia standard. Bisogna usare la minima dose necessaria in singola somministrazione al mattino o a giorni alterni (ridotta soppressione surrenalica). Usati anche nelle fasi di riacutizzazione per periodi di 7-10 giorni o comunque fino a che scompaiono i sintomi e si arriva all’80% del personal best PEF. Non ci sono evidenze che la riduzione graduale del dosaggio dopo il miglioramento prevenga le ricadute.
Ressa: Terapie non superiori a 10 giorni non richiedono mai lo riduzione graduale in tutte le patologie internistiche. Per quanto riguarda le modalità di somministrazione dei farmaci inalatori, puoi dire qualcosa circa i vari dispositivi disponibili?
Rossi: 1. Aerosol dosati (MDI = metered dose inhaler) Necessitano di una buona coordinazione da parte del paziente, tuttavia consentono un' ottimale granulometria delle particelle. L’uso dei distanziatori (o camere di espansione) permette di ovviare alla cattiva tecnica di inalazione. 2. Inalatori di polveri (DPI = dry powder inhaler) Sono attivati direttamente dall’inspirio del paziente ed eliminano pertanto i problemi legati alla scorretta tecnica inalatoria. Esistono vari apparecchi (Turbohaler, Diskus ecc.) e la loro facilità d’uso ne permette un utilizzo diffuso. 3. Nebulizzatori L’uso degli apparecchi per aerosol con i quali vengono nebulizzate le soluzioni dei farmaci presentano il vantaggio della facilità di somministrazione, anche a bambini molto piccoli o in corso di crisi asmatiche gravi tramite maschera facciale. Hanno lo svantaggio di produrre una granulometria non ottimale delle particelle che così non arrivano a depositarsi nelle vie aeree inferiori (tuttavia i moderni nebulizzatori ad ultrasuoni erogano particelle di dimensioni medie accettabili).