|
|
|
|
|
|
|
|
|
Asma |
|
|
pag 3
Ressa: Concordo sull’osservazione clinica.
Rossi: Il decorso della malattia è estremamente variabile e imprevedibile: accanto a casi che presentano uno o pochi accessi asmatici nel corso di decenni si avranno pazienti con sintomi persistenti più o meno gravi oppure soggetti con esacerbazioni frequenti e prolungate o ancora soggetti che hanno un asma allergico stagionale che provoca sintomi solo per qualche settimana durante il periodo di fioritura dell'allergene.
Ressa: Come facciamo a valutare la gravità dell’asma?
Rossi: Ci si basa sulla clinica e sul valore del FEV1, come suggerito dalle linee guida americane. Per valori di FEV1 > 80% l’asma è definito lieve: può essere intermittente se sono presenti sintomi al massimo per 2 giorni alla settimana o per 2 notti al mese, mentre è di tipo persistente per sintomi più frequenti. Per valori di FEV1 compresi tra 60% e 80% l’asma è definito di entità moderata così come se i sintomi sono presenti ogni giorno o almeno 1 notte alla settimana; per valori di FEV1 inferiori a 60% è definito grave, così come se i sintomi sono continui durante il giorno e frequenti di notte.
Ressa: Quindi riassumendo possiamo dire che la diagnosi di asma si basa su:
·storia di episodi ricorrenti di broncostruzione e/o segni di ostruzione delle vie respiratorie (la mancanza di segni di broncostruzione al momento della visita non esclude l’asma) ·reversibilità almeno parziale della broncostruzione (dimostrata con una spirometria eseguita prima e dopo l’inalazione di un beta 2 short-acting)
Rossi: Aggiungerei un altro punto: ·Esclusione di diagnosi alternative: disfunzione delle corde vocali, corpi estranei nelle vie aeree, rinosinusite allergica, bronchioliti virali (bambini), malattie cardiache, tosse da aceinibitori, broncopatia cronica ostruttiva, embolismo polmonare cronico.
|
|
|
|
|
|
|
|
2004 - 2024 © Pillole.org Reg. T. di Roma 2/06 |
|
|
ore 01:36 | 1284628 accessi| utenti in linea:
33269
Realizzato con ASP-Nuke 2.0.5
|