Logo
  Capitoli     
         
   
Asma
Inserito il 24 febbraio 2006 alle 09:57:00 da R. Rossi. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
cambia
pag 4


Ressa:
Asma, broncopatia cronica ostruttiva, enfisema, c’è chi li mette tutti e tre nel calderone della BPCO.

Rossi:
Non è così: il carattere fondamentale dell'asma (che la distingue dalla BPCO) è che l'ostruzione bronchiale è, almeno parzialmente, reversibile. Le linee guida raccomandano di far eseguire un esame spirometrico che permette di evidenziare sia la broncostruzione sia la reversibilità.
Gli indici più utili a questo scopo sono :
·FEV 1 = massimo volume di aria espirata nel primo secondo dopo una manovra di capacità vitale forzata
·FCV (Capacità Vitale Forzata)
In caso di broncostruzione il FEV1 è < 80% dei valori normali calcolati per il soggetto in esame, mentre il rapporto FEV1/FCV (indice di Tiffenau) è < 65% del normale.

Ressa:
Si, ma come facciamo a dire che l'ostruzione bronchiale è reversibile?

Rossi:
Per stabilire se la broncostruzione è reversibile, dopo una spirometria basale, si fanno inalare 2 puff di salbutamolo e si ripete l’esame da 10 a 30 minuti dopo: per essere considerata una broncostruzione reversibile si deve avere un aumento del FEV 1 di almeno il 12%.
Nei casi di asma cronico (adulti, anziani) può essere necessario un periodo di 2-3 settimane di steroidi prima di eseguire la spirometria per valutare la reversibilità della broncostruzione.

Ressa:
Insomma, quando prescrivere una spirometria?

Rossi:
La spirometria è consigliata nei seguenti casi:
·all’inizio della valutazione diagnostica
·dopo che il trattamento ha stabilizzato i sintomi
·successivamente ogni 2-3 anni se l’asma è stabile, più spesso se è instabile.
Il MMG che volesse gestire in proprio anche la fase diagnostica strumentale può dotarsi di un minispirometro tascabile dal costo accessibile che permette la determinazione del FEV1.
Si può anche consigliarne l'acquisto al paziente in modo tale da poter avere una serie di misurazioni per valutare la variabilità della broncostruzione.
In alternativa esistono in commercio i misurati del picco di flusso o PEF (Pick Espiratory Flow = massimo flusso generato da una espirazione forzata). Il PEF è abbastanza ben correlato al FEV1, anche se è un indice meno sensibile di broncostruzione (probabilmente PEF e FEV1 misurano ostruzioni presenti a livello diverso dell’albero bronchiale): esso è affidabile solo in presenza di consistenti aumenti delle resistenze delle vie aeree.

Ressa:
Ho provato a darne qualcuno in omaggio ai pazienti con apposito diario quadrettato da compilare con i dati rilevati alle misurazioni, nessuno le ha effettuate “A che mi serve dottore? Se mi viene l’asma me ne accorgo da solo!”

Rossi:
Non è proprio così.
L'uso quotidiano del minispirometro o del misuratore del picco di flusso può essere utile:
·nel caso il paziente abbia sintomi suggestivi di asma ma una spirometria normale perché la misurazione giornaliera del FEV1 o del PEF per 2-4 settimane (mattina e sera) può contribuire a chiarire il quadro diagnostico
·nel soggetto asmatico il monitoraggio quotidiano permette di sorvegliare l’andamento della malattia ed è di grande ausilio per il self-management perché il paziente può capire quando l’asma sta peggiorando prima che compaiano i sintomi e variare in modo appropriato la terapia.

 
<< pag 3 pag 5 >>
 
2004 - 2024 © Pillole.org Reg. T. di Roma 2/06 | Contatti | Versione stampabile |      
ore 03:50 | 1284926 accessi| utenti in linea: 38352
Realizzato con ASP-Nuke 2.0.5