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Anemie |
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Ressa: Passerei ad un gruppo di anemie che si vedono sempre più spesso, le MACROCITICHE NORMO-IPORIGENERATIVE caratterizzate cioè da: MCV superiore a 100 micron e numero assoluto dei reticolociti normale o basso
Rossi: Le anemie macrocitiche si distinguono in megaloblastiche e non megaloblastiche. Le anemie megaloblastiche sono dovute alla mancata sintesi del DNA: il citoplasma matura mentre si interrompe la maturazione del nucleo. Le emazie sono molto grandi, con MCV > 110 micron; le alterazioni non si limitano alla serie rossa ma si estendono alle altre linee cellulari per cui si hanno, all’esame dello striscio periferico, anche piastrine voluminose e polimorfonucleati iper-segmentati. L’esame del midollo mostra precursori abnormemente grandi. Le anemie non megaloblastiche sono dovute ad anomalie della membrana cellulare e si riscontrano soprattutto in caso di epatopatie avanzate o ipotiroidismo severo, ma anche in corso di emolisi, emorragia acuta, mieloma multiplo, anemia aplastica, leucemie, mielofibrosi. Le due cause più frequenti di anemia megaloblastica sono il deficit di vitamina B12 e il deficit di folati. La vitamina B12 è presente nella carne, nel pesce, nelle uova e nel latte e derivati. I depositi dell'organismo sono così rilevanti che è difficile avere una carenza di vitamina B12 per cause dietetiche (soggetti vegetariani o etilisti cronici che non consumano neppure latte, uova e derivati oppure neonati allattati da madri vegetariane). Le riserve nell’organismo di cobalamina possono bastare per alcuni anni, per cui l’anemia si instaura lentamente. Di solito la carenza di vitamina B12 è dovuta a deficit di assorbimento. La vitamina B12 si lega ad una proteina prodotta dalle cellule parietali del fondo gastrico (fattore intrinseco) e viene poi assorbita a livello dell'ileo terminale. Un ridotto assorbimento si può avere nelle gastrectomie totali o parziali (mancata produzione del fattore intrinseco per atrofia grave della mucosa residua), nella sindrome dell'ansa cieca (tasche intestinali fatte in corso di interventi chirurgici che facilitano una proliferazione eccessiva di batteri che riducono l'assorbimento di vitamina B12), nella ileite cronica terminale (morbo di Crohn) e nelle exeresi ileali, nella insufficienza pancreatica (gli enzimi pancreatici facilitano l'assorbimento della vitamina B12), nelle parassitosi (tenia dei pesci).
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