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Generalità sulle tireopatie |
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pag 10
LE TIREOPATIE SUBCLINICHE
Rossi: Pazienti con valori alterati di TSH, valori normali di FT4 e assenza di sintomi, sono comuni nella pratica clinica. Si parla in questi casi di ipertiroidismo o ipotiroidismo sub-clinico, rispettivamente se il TSH è sotto o sopra il range di normalità (v.n. 0.45-4.5 mUI/L). Si ritiene che tali condizioni rappresentino gli stadi iniziali di una disfunzione tiroidea; tuttavia i benefici della diagnosi precoce e del trattamento non sono ben stabiliti. Per esempio si sa che l'ipotiroidismo sub-clinico spesso evolve verso una forma clinicamente manifesta nel giro di 5-8 anni, ma non è noto se il trattamento possa prevenire tale evoluzione.
Ressa: La maggior parte delle persone ha valori da 0.6 a 1.6-1.7, quindi trovare dei dati che escono da questo ambito deve far drizzare le orecchie, tenendo sempre presente che dobbiamo curare le persone, non gli esami di laboratorio.
Rossi: Anche i dati relativi a valori bassi di TSH (< 0.1 mUI/L) come causa predisponente una fibrillazione atriale e circa l'evoluzione della forma sub-clinica verso un franco ipertiroidismo sono convincenti, ma non sappiamo se il trattamento possa prevenire tali complicanze. Ci sono alcune evidenze che riportare il TSH nel range di normalità migliora la densità minerale ossea, ma qualsiasi altra associazione tra ipertiroidismo sub-clinico ed esiti avversi non è dimostrata. Le evidenze circa l'associazione tra tireopatia sub-clinica e sintomi, outcomes avversi e benefici della terapia sono quindi scarse. Le conseguenze delle tireopatie sub-cliniche (TSH compreso tra 0.1 e 0.45 mUI/L o tra 4.5 e 10 mUI/L) sono minime e il trattamento routinario di tali condizioni non può essere raccomandato. In questi casi, date le incertezze, bisognerà tener conto anche delle preferenze del paziente.
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