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Generalità sulle tireopatie |
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Rossi: Le cause più comuni di ipertiroidismo sono: il morbo di Basedow detto anche malattia di Graves (dovuta alla produzione di un anticorpo che si lega al recettore tiroideo per il TSH e produce una iperstimolazione della ghiandola), l'adenoma tossico di Plummer (nodulo tiroideo isolato che si autonomizza e produce ormoni tiroidei in eccesso provocando un abbassamento del TSH con successiva depressione funzionale del restante parenchima ghiandolare), il gozzo tossico multinodulare (di solito si tratta di anziani in cui un gozzo multinodulare eutiroideo, dopo vari anni, diventa ipersecernente), le tiroiditi (all'inizio la flogosi porta ad un quadro di ipertiroidismo sebbene l'esito finale del processo sia spesso l'ipotiroidismo), Hashitossicosi e l'ipertiroidismo fattizio.
Ressa: In realtà, ad essere pignoli, negli ultimi tre tipi di patologie da te elencate non si dovrebbe parlare di un vero ipertiroidismo perché la produzione degli ormoni non è aumentata. Come facciamo a distinguere le varie forma di ipertiroidismo?
Rossi: La differenziazione può avvenire già con l'anamnesi (per esempio chiedere sempre al paziente se ha assunto farmaci o prodotti da banco che possono contenere ormoni tiroidei) e poi con l'ecografia tiroidea.
Ressa: Che potrà confermare o completare dei dati già acquisiti con l’esame obiettivo: ci può mostrare la presenza di una tiroide normale o ingrandita in toto senza noduli (Basedow), con più noduli (gozzo multinodulare tossico), un nodulo isolato (adenoma tossico) oppure normale di dimensioni ma disomogenea (tiroidite subacuta o tiroidite di Hashimoto in fase attiva). L’ecografia serve a poco per differenziare quest’ultima da un Basedow: l'aspetto del tessuto è praticamente uguale e anche la vascolarizzazione (valutabile con un ecodoppler) non è affidabile.
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