Prevenzione secondaria della malattia reumatica Dopo il superamento della fase acuta, la malattia reumatica o la glomerulonefrite non si riattivano senza una nuova infezione streptococcica. La maggior parte delle ricadute, se non si mette in atto la profilassi farmacologica, avviene entro pochi anni dal primo attacco acuto: esse sono più frequenti se sono presenti complicanze a carico del cuore. Il metodo più sicuro per prevenire le ricadute di malattia reumatica e glomerulonefrite è quello di prolungare la profilassi con benzatin-penicillina. Viene indicato un ritmo di ogni 4 settimane, perché l’intervallo di sole 3 settimane non ha mostrato alcun vantaggio. Non c’è accordo sulla durata della profilassi; le opzioni sono le seguenti: a) per 5 anni dopo l’ultimo attacco b) per sempre nei soggetti che abbiano una malattia di cuore. Non vi è dubbio che almeno 5 anni sono necessari, perché il numero delle ricadute è più frequente fra i 3 e i 5 anni; un consiglio prudente potrebbe essere quello di protrarre la profilassi per 10 anni dall’episodio di malattia reumatica o glomerulonefrite o almeno finché il soggetto non sia adulto.
Prospettive per un vaccino La constatazione che siano in gioco numerosi ceppi reumatogeni di SBEGA rende difficile l’allestimento di un vaccino.