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Le infezioni delle prime vie respiratorie |
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Ressa: Nei casi più comuni il medico si trova di fronte alla scelta se prescrivere o meno un antibiotico.
Rossi: Come s'è detto le faringotonsilliti batteriche sono essenzialmente quelle da streptococco beta emolitico gruppo A (SBEGA). Se si è ragionevolmente sicuri di essere di fronte ad una forma batterica l'antibiotico di scelta è perciò una penicillina visto che non sono praticamente mai state segnalate resistente dello streptococco a questa classe di antibiotici, anche se in realtà una revisione recente evidenzia che ci può essere una diminuita sensibilità dello streptococco alle penicilline [3]. In Italia, data l'impossibilità di prescrivere la penicillina V (non più in commercio), ci si deve orientare verso l'amoxicillina che va somministrata per 10 giorni.
Ressa: Però questa scelta espone al rischio, seppur raro, di provocare un rash cutaneo se per caso si tratta di una mononucleosi.
Rossi: E' vero. In genere il quadro classico della mononucleosi è abbastanza caratteristico: colpisce adolescenti e giovani e oltre alla faringotonsillite comporta presenza di adenopatia non solo cervicale ma anche in altre sedi, splenomegalia, epatite, possibili formazioni petecchiali sul palato. Nel caso si sospetti una mononucleosi, in attesa della conferma laboratoristica, è preferibile usare un macrolide che ha un rischio di rash molto inferiore rispetto alla amoxicillina. La mononucleosi non ha una terapia specifica ovviamente, ma è importante diagnosticarla perché il paziente si allarma dato che la febbre persiste e non risente dell'antibiotico; inoltre è necessario differenziarla da una emopatia.
Ressa: Ricordo che raramente la mononucleosi dà rash cutaneo spontaneo, non provocato da terapia. E la scarlattina?
Rossi: Quando alla faringotonsillite si associa un esantema caratterizzato da microelementi eritematosi più evidenti al tronco e che risparmia la zona periorale, associato ad un enantema (lingua a fragola o a lampone) siamo di fronte al quadro classico della scarlattina. Essa, divenuta per la verità meno frequente di un tempo, è dovuta ad una tossina eritrogenica prodotta dallo streptococco. Le lesioni cutanee guariscono desquamando.
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