Rossi: Si, la decisione se somministrare o meno un antibiotico viene presa empiricamente, talora in condizioni di incertezza: da una parte vi è la necessità di ridurre l'uso eccessivo di antibiotici in forme virali in cui sarebbero inutili e la conseguente possibile selezione di germi resistenti, dall'altra vi è il timore di sottovalutare quadri che potrebbero portare a complicanze. Infine vi è il paziente che preme per avere un antibiotico perché preoccupato se la febbre e il mal di gola persistono oltre 1-2 giorni.
Ressa: Quali sono le complicanze della faringotonsillite?
Rossi: Le complicanze sono l'otite media, la sinusite e l'ascesso peritonsillare. Quest'ultimo è sicuramente quello più temuto ma sembra che la somministrazione precoce dell'antibiotico serva poco a ridurne la frequenza. Le complicanze non suppurative della tonsillite spreptococcica sono il reumatismo articolare acuto (diventato rarissimo, come si diceva) e la glomerulonefrite che però probabilmente non si può prevenire con la terapia antibiotica. Per questi motivi oggi si tende a ridurre il più possibile l'uso improprio degli antibiotici dato che la maggior parte delle faringotonsilliti è di natura virale.
Ressa: Allora come si deve comportare un medico pratico di fronte al mal di gola?