Ressa: Quali gli errori più comuni nella pratica clinica?
Rossi: Se non si segue una scelta ragionata di questo tipo prevarrà la prescrizione: 1. in prima battuta di farmaci "potenti" per via iniettiva che danno al medico una falsa sicurezza perché comunque non esiste l'antibiotico "germicida" buono per tutto (si pensi per esempio alle cefalosporine iniettive che bucano gli atipici) 2. l'uso di associazioni "fantasiose" e irrazionali.
Ressa: Se il paziente non risponde?
Rossi: La mancata risposta in tempi ragionevoli (48-72 ore) può indicare che si tratta di una forma virale. In questi casi però le condizioni cliniche sono generalmente buone e non destano preoccupazioni. Ma la mancata risposta può significare anche che vi è una complicanza in atto (ascessualizzazione, empiema, sepsi) oppure che si tratta di un germe difficile e resistente agli antimicrobici più comuni. Avremo probabilmente di fronte un paziente in non buone condizioni cliniche, appartenente ad una classe a rischio elevato che necessita di un ricovero per un approfondimento diagnostico, un monitoraggio dell'equilibrio idroelettrolitico e della ossigenazione e una terapia con più antibiotici per via infusiva.