Rossi: La diagnosi di post-nasal drip non è semplice e spesso si può usare la terapia come criterio diagnostico. I farmaci consigliati nel trattamento sono un antistaminico di prima generazione, come per esempio la clorfenamina, associato a decongestionanti nasali (per os o per via topica) come la fenilpropanolamina, venduti senza obbligo di ricetta medica. Esistono anche preparati in cui l'antistiminico e il vasocostrittore sono già associati, anche questi venduti liberamente senza obbligo di ricetta. Un mancato miglioramento dopo 10-14 giorni dovrebbe far pensare a qualcosa di diverso. Però nei casi in cui il post-nasal drip è dovuto ad una rinite allegica migliori risultati talora si ottengono con l'uso di steroidi topici per via nasale. Se si sospetta una sinusite cronica (radiografia o TAC dei seni paranasali per confermarla) si deve associare all'antistaminico e al decongestionante una terapia antibiotica attiva contro streptococcco pneumoniae, emofilo o anaerobi; in seguito è consigliato uno steroide per via nasale per 3 mesi.
Ressa: Tutta chiaro. E la tosse come espressione di asma? Già ne abbiamo parlato nel capitolo corrispondente, puoi richiamare i punti principali?
Rossi: L'asma in alcuni casi può estrinsecarsi solo con tosse cronica mentre mancano i sintomi classici. Si parla di tosse come di "equivalente asmatico". Per averne la conferma si esegue un esame spirometrico eventualmente associato ai test di provocazione bronchiale; un test alla metacolina negativo esclude con sufficiente sicurezza l'asma come responsabile della tosse (vedi capitolo sull'asma bronchiale).