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Nodulo tiroideo solitario |
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pag 8
Nel lontano 1967 Fujimoto descrisse le caratteristiche ecografiche del carcinoma tiroideo, ed il suo lavoro conserva tuttora la sua validità: un nodulo isolato ipoecogeno, senza un orletto e con calcificazioni al suo interno è fortemente sospetto. In questo caso la specificità diagnostica ecografica per carcinoma è del 93% mentre la sensibilità è molto più bassa, intorno al 26.6%. L'assenza di un margine ecografico sembra essere la caratteristica più importante tra le tre citate. I noduli di diametro superiore ai 4 cm. di diametro e quelli retrosternali sono di difficile studio ecografico, per problemi legati alla formazione d’echi riflessi; un nodulo isolato di 4 cm. o più è in ogni modo da ritenersi a rischio neoplastico.
Stucchi: Ha ancora senso la differenziazione in “Nodulo caldo o freddo” alla scintigrafia per la successiva condotta diagnostico-terapeutica?
Dalla Via: La scintigrafia ha sempre meno indicazioni; un nodulo ecograficamente solido capsulato, vascolarizzato, con TSH soppresso, è un adenoma tossico. Un nodulo scintigraficamente freddo può essere di tutto: cisti, nodulo colloido-cistico, emorragia in struma, neoplasia, residuo del dotto tireoglosso…
Ressa: E sull’esame doppler, abbinato all’ecografia, che ci dici?
Dalla Via: Recentemente ha acquistato notevole rilevanza e ha permesso di stratificare i noduli tiroidei in 4 tipi:
A BASSO RISCHIO TIPO 1 assenza di vascolarizzazione TIPO 2 vascolarizzazione perinodulre A RISCHIO ELEVATO TIPO 3 vascolarizzazione peri ed intranodulare TIPO 4 vascolarizzazione di tipo diffuso
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