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Nodulo tiroideo solitario
Inserito il 26 febbraio 2006 alle 07:07:00 da A. Dalla Via. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Nel lontano 1967 Fujimoto descrisse le caratteristiche ecografiche del carcinoma tiroideo, ed il suo lavoro conserva tuttora la sua validità: un nodulo isolato ipoecogeno, senza un orletto e con calcificazioni al suo interno è fortemente sospetto.
In questo caso  la specificità diagnostica ecografica per carcinoma è del 93% mentre la sensibilità è molto più bassa, intorno al 26.6%.
L'assenza di un margine ecografico sembra essere la caratteristica più importante tra le tre citate.
I noduli di diametro superiore ai 4 cm. di diametro e quelli retrosternali sono di difficile studio ecografico, per problemi legati alla formazione d’echi riflessi; un nodulo isolato di 4 cm. o più è in ogni modo da ritenersi a rischio neoplastico. 

Stucchi:
Ha ancora senso la differenziazione in “Nodulo caldo o freddo” alla scintigrafia per la successiva condotta diagnostico-terapeutica?

Dalla Via:
La scintigrafia ha sempre meno indicazioni; un nodulo ecograficamente solido capsulato, vascolarizzato, con TSH soppresso, è un adenoma tossico.
Un nodulo scintigraficamente freddo può essere di tutto: cisti, nodulo colloido-cistico, emorragia in struma, neoplasia, residuo del dotto tireoglosso…

Ressa:
E sull’esame doppler, abbinato all’ecografia, che ci dici?

Dalla Via:
Recentemente ha acquistato notevole rilevanza e ha permesso di stratificare i noduli tiroidei in 4 tipi:

A BASSO RISCHIO
TIPO 1 assenza di vascolarizzazione
TIPO 2 vascolarizzazione perinodulre
A RISCHIO ELEVATO
TIPO 3 vascolarizzazione peri ed intranodulare
TIPO 4 vascolarizzazione di tipo diffuso
 
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