Rossi: Secondo me è più utile informare correttamente su quello che sta succedendo chiedendo se la paziente prova sintomi molto disturbanti. In questi casi la prescrizione della TOS per alcuni mesi può avere un senso ed essere fatta senza preoccupazioni perché non comporta rischi particolari.
Ressa: Credo sia opportuno anche dire che il rischio cardiovascolare e osteoporotico si possono combattere in maniera molto efficace con l'adozione di un corretto stile di vita (dieta sana, movimento fisico, esposizione al sole, adeguato introito di calcio e vitamina D, abolizione del fumo), demedicalizzando una fase della vita che molte donne vivono con inutile allarmismo e apprensione [13].
Rossi: La penso esattamente alla stessa maniera. Riguardo al problema osteoporosi bisognerà dire chiaramente che il vero rischio è comunque lontano nel tempo perché le fratture osteoporotiche hanno la loro massima incidenza dopo i 70-75 anni e che se si renderà necessario un trattamento non mancano terapie efficaci alternative agli ormoni (a tal proposito si rimanda al capitolo sull'osteoporosi). Cercare di vivere questa fase di transizione in modo sereno, senza sottovalutare i disturbi e le conseguenze, ma nello stesso tempo senza medicalizzare esageratamente aspetti per molti versi "normali", è sicuramente la via maestra da seguire: la pasticca magica dell'eterna giovinezza è una sirena ammaliatrice che può rivelarsi più pericolosa che utile.