Rossi: Quando si fanno analisi sul costo/beneficio dello screening non si considera che il tromboembolismo venoso comporta anche delle ripercussioni sociali e sulla qualità di vita (si pensi per esempio alla necessità di sottoporsi a trattamento anticoagulante per periodi più o meno lunghi, alla sindrome post-trombotica o al rischio per la vita di un'embolia polmonare). Bisogna ancora considerare che la conoscenza di una predisposizione trombofilica ha delle implicazioni che riguardano non solo l'assunzione di contraccettivi orali ma anche il comportamento che invece si può adottare rispetto ad una gravidanza (o sui metodi alternativi per evitarla), su interventi chirurgici importanti o quando sono necessari periodi prolungati di immobilizzazione, sull'assunzione di terapia ormonale sostitutiva, ecc. Gli eventi trombotici durante assunzione di contraccettivi orali sono rari (circa 20 casi ogni 100.000 donne/anno per le pillole di seconda generazione e 30-40 per le pillole di terza generazione) per cui secondo alcuni pareri anche non facendo lo screening non si farebbe gran danno. Ma non va dimenticato che sono comunque considerati la principale complicazione dei CO, come hai giustamente detto tu all'inizio.
Ressa: Il fatto è che gli eventi rari sono rari solo per quelli che non vi incappano, ma chi ci sbatte contro se ne frega della statistica.