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La contraccezione
Inserito il 26 febbraio 2006 alle 12:43:00 da R. Rossi. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Rossi:
A mio avviso, trattandosi di esami semplici e largamente diffusi si può comunque pensare che una richiesta, in occasione di una prima prescrizione, non sia così scandalosa.
Una soluzione ragionevole può essere quella di informare la donna sul rischio tromboembolico e sulla possibilità di eseguire degli esami che potrebbero evidenziare una certa predisposizione, non trascurando però di illustrare anche gli effetti negativi dello screening stesso. Starà a lei poi decidere cosa fare. Lo so, non è semplice e porta via tempo, ma, l'abbiamo detto anche a proposito del PSA, oggi non si può più prescindere da una scelta informata.
Inoltre parlare di costo-efficacia di un intervento in questo caso potrebbe avere poco senso: qualcuno ha fatto notare che il pagamento del ticket per gli esami consigliati di fatto copre la spesa così che non ci sarebbe alcuna ricaduta sul SSN [9].
Perché non informare la donna, che la pillola se la deve sorbire e anche gli eventuali effetti collaterali, e lasciare a lei la decisione?

Ressa:
E prescrivere un follow-up in corso di terapia già in atto?

Rossi:
Non vi è ragione di prescrivere follow-up per trombofilia o controllo di parametri metabolici in corso di terapia estro-progestinica [9] a meno che non esistano motivi clinici particolari oppure di mantenimento della relazione (la donna che assume da anni la pillola e ritiene di dover controllare che "tutto vada bene"). A proposito di quest'ultimo punto qualcuno storcerà il naso ma mantenere una buona relazione con la paziente può valere qualche compromesso.
 
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