Ressa: Gli anziani in particolare possono avere molti motivi di preoccupazione o di ansia: solitudine, problemi economici, malattie mediche o mentali, paura di ammalarsi ecc.
Rossi: Naturalmente spesso queste condizioni si sovrappongono tra loro nello stesso paziente per cui risulta difficilissimo districarle e in ogni caso impossibile agire per modificarle. Si pensi per esempio ad un’insonnia legata a problematiche relazionali/coniugali/economiche, tutte condizioni nelle quali, anche se individuate, il medico non può che limitarsi a generiche pratiche di counselling sulla cui reale utilità vi sarebbe molto da discutere.
Ressa: E' possibile un approccio non farmacologico all'insonnia? Rossi: Bella domanda. Un aspetto cruciale è in effetti quello del trattamento non farmacologico, da tutti consigliato come primo step irrinunciabile che deve precedere la somministrazione del farmaco. Le raccomandazioni si sprecano e ogni trattato riporta sia consigli per migliorare la qualità e la quantità del sonno sia accorgimenti pratici per ridurre l’ansia e la tensione che possono causare disturbi dell’addormentamento [2]. Molti di questi consigli sono semplici pratiche dettate dal buon senso, altri sono tecniche di rilassamento muscolare difficili da far comprendere e soprattutto da far mettere in atto.