Rossi: Si. Inoltre per tutti i pazienti in trattamento è indicato un follow-up frequente e si dovrebbe incoraggiare quelli sovrappeso a adottare una dieta adeguata e a praticare attività fisica. Nei soggetti con problemi metabolici, ponderali o cardiovascolari, gli antipsicotici di seconda generazione dovrebbero essere prescritti solo dopo aver attentamente valutato il rapporto rischi/benefici.
Ressa: E il rischio di eventi cardiovascolari?
Rossi: Recentemente il Ministero della Salute ha ripreso alcuni "drug alerts" internazionali richiamando l'attenzione sul rischio di eventi cerebrovascolari legato all'uso degli antipsicotici atipici olanzapina e risperidone nelle psicosi e nei disturbi del comportamento in pazienti anziani affetti da demenza [9,10,11]. Gli antipsicotici atipici sono comunque in generale ormai preferiti dagli psichiatri perché ritenuti più sicuri e con un rischio di discinesia tardiva minore. Tra gli atipici la clozapina sembra il farmaco più efficace ma ha un rischio potenziale di agranulocitosi per cui viene consigliata nei casi refrattari alle altre terapie [3]. In realtà non tutti sono disposti ad ammettere la superiorità degli antipsicotici atipici: il vantaggio sui farmaci classici, dicono i critici, è piccolo e clinicamente trascurabile, la supposta miglior tollerabilità (meno effetti extrapiramidali) è variabile e dose-dipendente e deve essere confrontata con il maggior rischio di effetti negativi metabolici [4].