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Psicosi
Inserito il 26 febbraio 2006 alle 13:38:00 da R. Rossi. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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pag 7

Rossi:
Le condizioni in cui bisogna valutare attentamente il rapporto tra rischi e benefici dei neurolettici sono la gravidanza, l’epilessia, il morbo di Parkinson, le cardiopatie, le epatopatie. In particolare gli antipsicotici convenzionali sono da evitare nei cardiopatici in quanto sembrano avere un rischio maggiore degli atipici di aritmie ventricolari e morte
improvvisa [6].

Ressa:
Si usa distinguere tra antipsicotici tradizionali e atipici (o nuovi). C’è differenza?

Rossi:
Tra gli antipsicotici classici ricordiamo la clorpromazina, la promazina, la clotiapina, l’aloperidololo, la tioridazina, la perfenazina, la flufenazina. Si può ritenere che vi sia una sostanziale equivalenza di efficacia fra i vari antipsicotici classici. Si distinguono invece per la frequenza diversa degli effetti collaterali. Danno più effetti sedativi e ipotensivi la clorpromazina, la promazina, la clotiapina e la tioridazina mentre l’aloperidolo provoca meno sedazione ma maggiori effetti extrapiramidali. La via di somministrazione preferibile è quella orale anche se talora si ricorre alle formulazioni depot im soprattutto quando vi sia una ridotta compliance. Gli antipsicotici classici sono controindicati nella ipertrofia prostatica e nel glaucoma.
 
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