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Lombalgia |
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pag 7
Rossi: Bisogna anzitutto informare il paziente che il riposo a letto non solo non migliora l'evoluzione, ma anzi può peggiorarla. E' ovvio che nei primi giorni (1-2) il paziente può non essere in grado di muoversi e quindi deve rimanere a letto, ma va evitato che l'allettamento si prolunghi oltre il necessario e il paziente deve cercare di svolgere l'attività normale, evitando però sforzi o sovraccarichi posturali a livello della colonna. E' stato dimostrato che l'incoraggiamento a riprendere l'attività riduce il dolore e fa riprendere prima il lavoro. Tra i farmaci si possono usare il paracetamolo (eventualmente associato alla codeina) e i FANS. Di solito io preferisco la via orale anche se in taluni casi uso la via IM, per esempio se la sintomatologia è particolarmente invalidante. La via orale dovrebbe essere teoricamente altrettanto efficace di quella IM; nella pratica non è così (effetto placebo della "puntura"?). In alcuni casi si può ricorrere ai cortisonici per qualche giorno se vi è una radicolite. Anche i miorilassanti possono ridurre dolore e aumentare la mobilità. Gli anglosassoni usano spesso il diazepam, noi più spesso la ciclobenzaprina, il baclofene o la tizanidina. Spesso però i miorilassanti danno sonnolenza e vertigini. Anche alcuni erboderivati si sono dimostrati più utili del placebo nel ridurre il dolore , tuttavia la qualità degli studi con questi preparati è generalmente scarsa e non conosciamo l'efficacia delle erbe rispetto alle terapie tradizionali [23].
Ressa: Io dico sempre al paziente che il dolore è meccanico e solo scarsamente di origine infiammatoria, per fare un esempio pratico pigio con il mio pollice sulla sua mano, sempre più in profondità, nel fare questo chiedo al paziente “Vuole un’aspirina per il dolore?” ed egli, inevitabilmente, replica “Levi quel dito!”. La similitudine è evidente, per cui aggiungo che il suo disco intervertebrale (l’”ammortizzatore” tra le vertebre) si è appiattito e comprime la radice nervosa provocando il dolore e l’eventuale deficit motorio. “Possiamo prendere degli antidolorifici ma il passo successivo, inderogabile, è cominciare a fare un potenziamento muscolare”.
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