Rossi: Alla sospensione della terapia le recidive sono molto frequenti, soprattutto nei casi con esofagite di una certa importanza. E' stato calcolato che in questi casi vanno incontro, nel giro di alcuni mesi, a recidiva fino a 3-4 pazienti su 5. In questi pazienti si deve prevedere una terapia di mantenimento a lungo termine. Nei casi in cui si preveda l'uso cronico di PPI ci si è chiesti se valga la pena di testare il paziente per infezione da Helicobacter Pylori e in caso di infezione procedere alla eradicazione. In realtà i pareri sono discordanti e alcuni ipotizzano che l'eradicazione possa portare addirittura ad un peggioramento dei sintomi del reflusso. Secondo altri invece l'HP aggraverebbe una eventuale gastrite atrofica (potenziale causa di carcinoma) per cui l'eradicazione è giustificata soprattutto se si prevede una inibizione gastracida intensa e prolungata. Ma anche questo dato è contestato da alcuni studi. La stessa prevalenza dell'infezione da HP nei pazienti con GERD è oggetto di dibattito e secondo studi recenti sarebbe più bassa che nei pazienti senza GERD [5]. Secondo altri studi l'eradicazione non comporterebbe miglioramenti sui sintomi da reflusso [6]. Per quanto riguarda il problema più generale della eradicazione di HP rimando a quanto detto nel capitolo sulla dispepsia non ulcerosa.
Ressa: Allora, eradicazione o no nel GERD?
Rossi: Non è semplice dare delle indicazioni. Consiglierei di prendere in considerazione l'eradicazione nei casi che devono essere trattati cronicamente con dosi elevate di PPI [14].
Ressa: Rimane da parlare delle complicanze del GERD.