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Colon irritabile
Inserito il 26 febbraio 2006 alle 17:18:00 da R. Rossi. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Rossi:
Ci sono pazienti con la forma "diarrea dominante" che evitano di uscire di casa per l'impossibilità di controllare i loro sintomi.
La diagnosi si basa sui sintomi descritti ma ovviamente bisogna escludere la presenza di una patologia organica.
Vanno ricercati i cosiddetti sintomi di allarme, che dovrebbero indirizzare il medico alla richiesta di accertamenti strumentali: esordio dopo i 50 anni, perdita di peso, sanguinamento rettale, diarrea persistente, febbre, afte orali, masse addominali, anemia, leucocitosi, aumento degli indici di flogosi (VES, PCR), aumento del TSH, alterazioni elettrolitiche.
Di solito in assenza di segni di allarme e di fronte ad un quadro clinico suggestivo non è necessario eseguire indagini strumentali. Numerosi studi hanno dimostrato che la richiesta di indagini "di esclusione" non è utile a modificare il primo inquadramento diagnostico se si tiene conto di quanto prima detto (1). Tuttavia è vero che non si debbono scambiare gli studi per il mondo reale.
Come per la cefalea, in un paziente con sintomi persistenti o ricorrenti spesso si ricorre ad accertamenti ecografici o endoscopici, sia per rassicurare il paziente stesso (ma anche il medico), sia perché nulla vieta che un soggetto con colon irritabile possa avere per esempio anche una neoplasia del tubo digerente.
Va allora portata attenzione anche ad un altro segno e cioè il cambiamento di sintomi rispetto a quelli "soliti" per quel paziente.
Una questione per ora ancora sul tappeto è il rapporto tra colon irritabile e celiachia (2). Anche se studi recenti sembrano negare ogni legame (10) penso sia utile eseguire i test per la esclusione del morbo celiaco (rimando al capitolo relativo).
In definitiva dopo l'anamnesi e l'esame obbiettivo una batteria di esami di primo livello potrebbe essere la seguente: emocromo, VES, PCR, TSH, elettroliti, anticorpi antitransglutaminasi.
Nella maggior parte dei casi questo dovrebbe essere sufficiente ad inquadrare il paziente. Si è visto che in più del 90% dei casi inquadrati inizialmente come colon irritabile la diagnosi veniva confermata a distanza di anni (3,4).
 
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