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Colon irritabile |
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Ressa: Aggiungerei di pensare anche a una parassitosi, persino negli adulti, ultimo mio errore in una ultra cinquantenne, riscattato da una diagnosi di Crohn, 24 ore dopo quella errata di colon irritabile da parte di un noto gastroenterologo. L’errore era marchiano (dolorabilita’ in fossa iliaca destra, febbricola, resistenza alla palpazione, delle chiare crisi subocclusive); sono convinto che il collega si sia fatto sviare, nella diagnosi, dal linguaggio corporeo della paziente, estremamente ansiosa, il famoso errore diagnostico da lavagna diagnostica non ripulita.
Rossi: La terapia è spesso il punto dolente. I pazienti possono rispondere a qualche forma di trattamento ma invariabilmente recidivano a distanza di tempo. Pur non essendo causato dallo stress indubbiamente situazioni conflittuali di tipo psico-sociale possono aggravare o riaccendere i sintomi. Alcuni studi mostrano un certo beneficio con pratiche psico-comportamentali (5) ma la trasferibilità di questi dati nella pratica della MG è difficile. Anche i fattori dietetici non sono un momento patogenetico della malattia ma è esperienza comune trovare pazienti che riferiscono riacutizzazioni o peggioramento dei sintomi dopo assunzione di determinati cibi oppure dopo eccessi alimentari. In questi casi il consiglio ovvio è quello di astenersi da quei cibi che il paziente conosce bene come capaci di risvegliare la sintomatologia. Alcuni pazienti accusano comparsa di sintomi (soprattutto diarrea) dopo l'assunzione di latte. In alcuni casi potrebbe trattarsi di intolleranza al lattosio anche se i rapporti tra le due condizioni non sono chiari. Talora può essere utile un breve periodo di astensione dal latte.
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