La colonscopia è utile da un lato a scopo diagnostico e dall'altro per la rimozione di adenomi del colon che, com'è risaputo, costituiscono un'importante lesione precancerosa. Tuttavia la colonscopia è un esame costoso, richiede una preparazione del colon fastidiosa, non è sempre ben sopportata, può portare a complicanze come sanguinamenti e perforazioni. La colonscopia virtuale (detta anche colongrafia eseguita mediante TAC) potrebbe forse sostituire la colonscopia ottica. L'efficacia diagnostica di questa nuova metodica è stata valutata in uno studio di screening in cui i soggetti partecipanti vennero sottoposti, nella stessa giornata, dapprima a colonscopia virtuale e successivamente a colonscopia ottica [1]. I medici colonscopisti erano tenuti all'oscuro dei risultati ottenuti dai radiologici, che venivano comunicati successivamente nel caso fosse necessario eseguire una seconda colonscopia ottica. La sensibilità della colonscopia virtuale fu del 93.8% per i polipi di almeno 10 mm, del 93.9% per quelli di almeno 8 mm e dell'88.7% per quelli di almeno 6 mm. La colonscopia virtuale richiede la stessa pulizia del colon necessaria per la colonscopia ottica e l'inserimento di una cannula rettale per l'insufflazione di aria o diossido di carbonio per la distensione del colon. Fattori come la preparazione non ottimale e la limitata esperienza dei radiologici con questa nuova tecnica possono ridurne la performance. Questo studio preliminare suggerisce comunque che la colonscopia virtuale è in grado di svelare polipi di almeno 6 mm di diametro con la stessa accuratezza dell'endoscopia tradizionale; in più permette di diagnosticare lesioni misconosciute da quest'ultima. Una questione non risolta rimane la dimensione soglia dei polipi oltre la quale inviare il paziente dall'endoscopista: una soglia di 10 mm probabilmente permette di diagnosticare quasi tutti i tumori e riduce la necessità di richiedere un gran numero di colonscopie ottiche.