Rossi: Mi conviene allora prendere nota e cominciare a pensare alla celiachia in presenza di quadri clinici che vediamo con una certa frequenza come anemia sideropenica, ipertransaminasemia apparentemente sine causa, alopecia, osteoporosi, stomatiti ricorrenti. Ma passiamo ad esaminare altri aspetti di questa patologia misconosciuta. Vi sono malattie associate alla celiachia?
Cosentino-Giuliano: La malattia celiaca è presente in percentuali differenti nell’ambito delle seguenti malattie dell’adulto: diabete mellito di tipo 1 (2-7.8%); tireotossicosi (5-8%); deficit selettivo IgA (2-2.6%); sindrome di Sjogren (3.3%); cirrosi biliare primitiva (3%); osteoporosi (3.3%); epilessia (2.3%); disordini neurologici non definiti (17%). Non si conosce l’esatta prevalenza delle neoplasie poiché non tutti i pazienti diagnosticati per tale patologia sono sottoposti ad indagine di screening specifica. Le neoplasie più frequentemente riportate sono il linfoma a cellule T, l’adenocarcinoma del tenue, il cancro faringeo ed esofageo. La correlazione tra glutine e neoplasie è stata dimostrata in uno studio di coorte ove nei pazienti a dieta priva fu osservata una riduzione statisticamente significativa, rispetto a chi non la seguiva in maniera rigorosa. Dai dati presenti in letteratura la prevalenza delle neoplasie nei celiaci è compresa tra il 3% ed il 21 %, mentre quella del linfoma tra lo zero e il 9%.
Rossi: Una volta sospettato la celiachia come deve comportarsi il clinico pratico? Qual è il corretto iter diagnostico?