Cosentino-Giuliano: Il corretto iter diagnostico parte dallo screening anticorpale con il dosaggio plasmatico degli anticorpi IgA IgG per glutine (AGA), endomisio (EMA) e trans-glutaminasi tissutale (tTG) tenendo presente che un celiaco su cinquanta presenta un deficit selettivo di IgA.
Gli AGA hanno una specificità del 80-100% ed una sensibilità oscillante tra il 66 ed il 90%; gli AGA IgA sono utili nella diagnosi di malattia in fase attiva e nel monitoraggio dopo dieta priva di glutine (DFG); gli AGA IgG sono un marker più sensibile ma meno specifico.
Gli EMA presentano una specificità e sensibilità rispettivamente del 100% e 99%.La sensibilità non arriva al 100% in relazione alla possibile presenza di carenza congenita di IgA o al basso titolo.Sono ricercati generalmente gli anticorpi di classe IgA, più sensibili rispetto a quelli di classe IgG. Gli svantaggi di questo test sono in relazione alla scarsa disponibilità del substrato antigenico, da cui dipende l’elevato costo, ed alla difficoltà di standardizzazione, poiché l’interpretazione del risultato dipende dall’esperienza dell’operatore. Infatti, uno degli errori più comuni è quello di confondere la positività degli EMA con quella dell’anticorpo muscolo liscio (ASMA)
La tTG è l’autoantigene maggiore verso cui sono rivolti gli EMA. Il rilievo degli anticorpi tTG (A-tTG) tramite test di seconda generazione (tTG umana ricombinante) presenta una specificità e sensibilità sovrapponibili agli EMA. A differenza degli EMA, questi anticorpi sono specifici per l’antigene transglutaminasi, ma come gli EMA sono falsamente negativi nella carenza di IgA. Nei casi positivi o borderline vanno sempre eseguiti gli EMA. La metodica è di facile standardizzazione in quanto procedura ELISA automatizzata non operatore-dipendente. Di recente è stato commercializzato un test ”rapido” su goccia di sangue che consente di eseguire il test in ambulatorio.