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Epatiti virali
Inserito il 26 febbraio 2006 alle 17:45:00 da R. Rossi. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Ressa:
Non è giusto quindi parlare di portatori sani?

Rossi:
Direi di no in quanto è sempre possibile, sia per l'HBV che per l'HCV, un viraggio verso una forma più grave con comparsa di danno epatico più importante. Il motivo di questo viraggio è sconosciuto. E' preferibile usare il termine "portatore" o "carrier" senza sbilanciarsi oltre.
Comunque anche i soggetti ritenuti semplici portatori vanno monitorati nel tempo con periodici controlli delle transaminasi. Quando si assiste al viraggio nell'epatite B compaiono in circolo l'HBeAg e l'HBV DNA.

Ressa:
Ricordo che i portatori di virus B a transaminasi normali hanno, ogni anno, il 2% di probabilità di negativizzazione dell’antigene di superficie, trasformandosi in soggetti guariti stabilmente.
Quali sono i criteri per scegliere i pazienti da avviare alla terapia antivirale?

Rossi:
Nell'epatite B si sottopongono a terapia i pazienti con malattia caratterizzata da attività virale intensa (presenza di HBeAg oppure elevati valori di HBV DNA) oppure da danno epatico importante.
Queste sono le indicazioni più comunemente accettate per i trattamento nell'epatite cronica B:
- presenza di HBeAG e ALT superiore a due volte la norma
- presenza di HBV DNA e ALT superiore a due volte la norma
- epatite moderata/severa alla biopsia
- presenza di HBV DNA e cirrosi (in caso di cirrosi scompensata è controindicato il trattamento con interferon alfa 2b)
 
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