Rossi: Si, è necessario per capire poi il significato dei vari test diagnostici. Al contatto con il virus l'organismo produce degli anticorpi diretti contro l'antigene "s" di superficie (Ab anti HBsAg o semplicemente anti HBs), che hanno la finalità di ripulire l'organismo dal virus (clearance). Questo tipo di anticorpi si forma anche dopo vaccinazione e conferisce immunità. E' importante saperlo quando si interpretano i vari test. Un altro tipo di anticorpi che compare precocemente è quello diretto contro il "core". Sia gli anti HBs che gli anti HBc rimangono poi per tutta la vita. Gli anticorpi anti HBe sono infine prodotti contro l'antigene solubile; in genere quando sono positivi è negativo l'antigene e viceversa in presenza di antigene "e" non ci sono i corrispondenti anticorpi.
Ressa: Come ci possono aiutare dal punto di vista diagnostico queste informazioni?
Rossi: Un soggetto che presenti positività per gli anticorpi con antigeni negativi vuol dire che è venuto in contatto con il virus ed è riuscito ad eliminarlo. La presenza di infezione è svelata dalla positività per l' HbsAg. Se è positivo l' HBeAg vuol dire che il virus si sta replicando attivamente e che il soggetto è altamente infettivo. La presenza di replicazione virale può essere svelata anche con il dosaggio (con la tecnica della PCR) dell'HBV DNA, cioè del genoma virale. Nelle fasi precoci dell'infezione si possono avere anticorpi anti core positivi di tipo IgM anche se l'HBsAg è ancor negativo. Per questo motivo il loro dosaggio può servire per differenziare una epatite B acuta da una cronica.
Ressa: Cosa succede quando un soggetto viene infettato dall'HBV?