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Infezioni delle vie urinarie
Inserito il 26 febbraio 2006 alle 18:11:00 da R. Rossi. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Rossi:
Stai parlando della "sindrome genitourinaria acuta" caratterizzata, appunto, da disuria e pollachiuria ma con urine sterili.
Clinicamente si può distinguerla dalla cistite (ma talora non è facile) perché la donna riferisce che il bruciore è "fuori", e spesso è associato a prurito vulvare e perdite vaginali, mentre nella cistite vera e propria il bruciore è "dentro".
La sindrome genitourinaria acuta può dipendere da infezioni vulvari o vaginali per cui si deve richiedere un tampone vaginale e una valutazione ginecologica.

Ressa:
Benissimo. Passiamo adesso alla terapia.

Rossi:
Generalmente la terapia è empirica e non deve essere richiesta un'urinocoltura con antibiogramma per confermare la diagnosi. Qualche volta però è utile suggerire un esame colturale a distanza di circa 15-20 giorni per controllare l'avvenuta sterilizzazione delle urine, specialmente se la paziente presenta infezioni recidivanti o diabete.
La terapia ha un duplice obbiettivo: combattere i sintomi ed eradicare l'infezione.
Gli antibiotici più comunemente usati, in prima battuta, sono il trimetoprim-sulfametoxazolo (TMP-SMX), l'amoxicillina, i fluorchinolonici, la nitrofurantoina e la fosfomicina-trometamina.
Si tratta di farmaci di solito ben tollerati e attivi contro i germi più spesso in causa. Succede non di rado che sia la donna stessa ad iniziare la terapia conservata in occasione di un episodio precedente. Personalmente tendo ad usare molto TMP-SMX e amoxicillina, almeno in prima battuta e nelle donne che non hanno recidive frequenti.
 
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