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Disfunzione erettile |
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Ressa: Come procedere dopo la diagnosi?
Rossi: L'anamnesi deve innanzitutto chiarire se si tratta veramente di disfunzione erettile o piuttosto di eiaculazione precoce o perdita della libido. Va anche chiesto al paziente se la difficoltà di erezione si verifica ogni volta oppure saltuariamente. Si deve indagare se è presente erezione notturna o se il paziente riesce ad ottenere una efficace erezione con l'autoerotismo oppure cambiando partner (in questi casi ci si deve indirizzare verso una genesi psicogena).
Ressa: Ehm, ehm ...
Rossi: Nei giovani alle prime esperienze sessuali il problema è di solito legato alla cosiddetta "ansia da prestazione"; in questi casi è bene sdrammatizzare e spiegare che si tratta di un difficoltà normale e comprensibile che non richiede terapia ma solo pazienza e affiatamento col partner. Anche il tempo di comparsa del disturbo può fornire utili elementi diagnostici. Se la disfunzione erettile è comparsa improvvisamente e/o appare in relazione con eventi stressanti, difficoltà economiche o lavorative ecc. è probabile una genesi non organica. L'insorgenza graduale, la mancanza di erezioni notturne o con autoerotismo o con cambiamento di partner, la presenza di fattori di rischio cardiovascolari, l'abuso di sostanze, il fumo, devono far sospettare una genesi organica. Da non dimenticare che talora una disfunzione erettile può essere il primo segno di una concomitante cardiopatia ischemica o di un diabete. Anzi dovremmo cominciare a pensare alla disfunzione erettile, perlomeno dopo una certa età, come ad un vero e proprio segnale di rischio cardiovascolare [12,13]. Rimane però da stabilire se la DE precede o segue la comparsa di queste condizioni. Alcuni dati fanno ritenere che la DE sia un fattore indipendente di coronaropatia particolarmente impegnativa [14].
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