Ressa: Sottolineo quest'ultimo punto: una disfunzione erettile dopo i 40 anni deve sempre portare ad indagare il settore cardiovascolare e d'altra parte nel diabetico chiedere sempre se soffre di problemi erettivi perché ho notato che spesso i pazienti tendono ad essere reticenti su questo punto.
Rossi: L'anamnesi farmacologica permette di stabilire se il paziente assume farmaci che possono essere implicati nella genesi del disturbo. L'anamnesi deve ovviamente investigare aspetti intimi della sfera sessuale e deve farlo con tatto e moderazione. In particolare si deve chiedere se il deficit erettivo è presente anche dopo adeguata stimolazione del pene (manuale e/o orale) da parte della/del partner. In alcuni casi infatti se si scava un po' si vede come alcuni, dopo anni di matrimonio e di convivenza (anni che naturalmente fanno venir meno gli ardori giovanili) pretendano delle erezioni a comando al solo pensiero dell'atto sessuale.
Ressa: In alcune cliniche del sesso le coppie sono istruite a dedicare il tempo sufficiente ai preliminari e a consumare materiale e film pornografici: se stimoli visivi e tattili di questo tipo riescono a provocare una erezione adeguata significa che il deficit erettile non è probabilmente di natura organica e la causa va ricercata da altre parti (stanchezza del rapporto di coppia, gelosie o incomprensioni reciproche, stress psicologici, rancori o altro) per le quali sarebbe utile indirizzare il paziente (o meglio la coppia) verso chi si occupa di queste problematiche (consulenti di coppia, sessuologi).