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Cancro della prostata |
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pag 7
Rossi: Potrebbe essere quello che segue.
Nel T1a bisogna procedere ad una ristadiazione (dosaggio del PSA + ecografia addomino-pelvica + agobiopsia prostatica transrettale + biopsia endoscopica della loggia prostatica). Se questa riconferma la classe T1a consigliamo di proporre la osservazione vigile con periodici controlli.
Ressa: Ripeto che, nelle mia esperienza, nessuno aderisce, comunque.
Rossi: La mia esperienza , come ho testè riferito, è un poco diversa. In ogni caso, nei pazienti giovani, in buone condizioni generali, con aspettativa di vita superiore ai 20 anni (orientativamente soggetti nella quinta decade di vita) concordo con una strategia più aggressiva che preveda la prostatectomia o la radioterapia. Negli stadi T1b, T1c e T2 le scelte si possono così riassumere: ·nei pazienti < 70, con aspettativa di vita > 10 anni, in condizioni generali buone, senza patologie gravi concomitanti può essere proposta la prostatectomia o la radioterapia. Probabilmente nei pazienti più giovani la prostatectomia è la scelta più ragionevole. ·nei pazienti > 70 anni, con aspettativa di vita < 10 anni o con gravi patologie associate può essere indicata la radioterapia o in alternativa la semplice sorveglianza. La soglia dei 70 anni, pur prevista dalle linee guida , non è comunque tassativa: l’intervento chirurgico può essere proposto anche a soggetti di qualche anno più anziani se in buone condizioni generali. Per la verità secondo uno studio osservazionale il trattamento (chirurgico o radiante) del cancro prostatico localizzato aumenterebbe la sopravvivenza anche nei soggetti anziani, ma data la natura dello studio è necessaria prudenza nell'interpretare questi risultati [30].
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