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Intolleranze alimentari |
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Ressa: Cosa fare dopo aver avuto il sospetto di intolleranza alimentare?
Cosentino-Giuliano: La prescrizione della dieta restrittiva ipoallergenica di Sheldon rappresenta in allergologia il gold standard diagnostico per ottenere la scomparsa dei sintomi indotti da una reazione avversa agli alimenti. Necessita una preventiva pulizia intestinale preferibilmente con lassativi non irritanti di parete ( es.: polietinilglicole ) al fine di detergere le pareti intestinali dalle scorie residue agli alimenti. La dieta andrebbe eseguita per 15 giorni ma una settimana è già sufficiente. Essa prevede: riso, olio extravergine di oliva, tacchino, gallette di riso, carote, finocchi, mele e pere sbucciate, zucchero di canna integrale, miele integrale (di un unico fiore, verso cui non vi sia allergia nota), acqua oligominerale naturale, the e camomilla non liofilizzati. La scomparsa o sensibile miglioramento dei sintomi permetterà di avvalorare l’ipotesi di una reazione avversa al cibo. La successiva reintroduzione degli alimenti per gruppo o famiglia di appartenenza permette di individuare l'alimento o, più spesso, gli alimenti incriminati. Tale metodica richiede tempo e un paziente molto motivato. Infatti, poiché i sintomi di una reazione avversa possono manifestarsi anche in modo ritardato, e’ necessario far trascorrere un periodo di tre giorni per l‘introduzione di un altro alimento. Se durante il periodo di osservazione dovessero ricomparire i sintomi, necessiterà attendere la risoluzione sintomatologica prima di procedere alla reintroduzione di altri alimenti secondo il protocollo.
Ressa: Diteci qualcosa dei vari test diagnostici disponibili
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