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Intolleranze alimentari |
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Cosentino-Giuliano: Esistono diversi test disponibili per lo studio delle intolleranze alimentari e tra questi citiamo: il DRIA, i test bio-elettronici, il test leucocitotossico, il test ELISA IgG4. Test DRIA, valuta le variazioni del tono muscolare in rapporto all'assunzione di cibi sospetti. Test bio-elettronici: sfruttano le variazioni del potenziale elettrico cutaneo dei punti di agopuntura in relazione al contatto con alimenti. Test Leucocitotossico : è considerato il test più rapido ed attendibile (80-85%), metodica semplice e ripetibile, consiste nel porre a contatto il siero e i leucociti del paziente con gli estratti alimentari e documentarne, in vitro, l'azione citotossica (vacuolizzante).
Ressa: Sono molto scettico sulla attendibilità dei test, credo che il sospetto clinico sia più importante
Cosentino-Giuliano: Il sospetto clinico è quello che ti induce a richiedere le indagini di laboratorio e strumentali che dimostrano in genere l’assenza di patologia organica. In tal caso si esegue diagnosi di patologia funzionale ed alla frequente mancata o insufficiente risposta terapeutica si attribuisce un’origine somatica dei sintomi. Se teniamo presenti i meccanismi patogenetici dell’intolleranza alimentare, che contrariamente all’allergia è una reazione di tipo ritardato e dose dipendente, intuiamo che è estremamente difficile o impossibile avere la certezza di quale sia il cibo incriminato. Quindi o ci affidiamo alle diete restrittive e alle successive reintroduzioni alimentari per gruppi o famiglie di appartenenza o eseguiamo i test diagnostici già elencati. Sottolineamo che se ci fossero incertezze potremo sempre utilizzare le introduzioni alimentari per avere la conferma del risultato.
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