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Ictus |
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Ressa: Si possono usare stent anche per le stenosi carotidee come si fa per quelle coronariche?
Rossi: In questi ultimi tempi sono comparsi in letteratura lavori dove sono stati trattati pazienti, con stenosi sia sintomatica che asintomatica, con stent carotidei: i risultati sembrano simili a quelli ottenuti con endoarteriectomia [37] ma è ancora prematuro un bilancio. Comunque sembra che non ci siano differenze nel rischio di ictus o morte a 30 giorni dall'intervento fra endoarteriectomia ed angioplastica con stent, tuttavia quest'ultima opzione parrebbe associata ad un riduzione del rischio di infarto e di lesione dei nervi cranici [46]. Per contro una metanalisi più recente [56] di 8 RCT e 2 studi di coorte suggerisce che lo stent è gravato da un maggior rischio di ictus e morte ad un mese, soprattutto nei pazienti sintomatici.
Ressa: Dobbiamo fare lo screening delle stenosi carotidee vista l'ampia diffusione dell'ecodoppler?
Rossi: Non ci sono studi clinici che abbiano confrontato screening versus non screening nella popolazione generale per cui non è possibile fornire raccomandazione "evidence based". La United States Preventive Service Task Force [47] aveva concluso che non può esprimersi nè a favore nè contro lo screening in soggetti asintomatici; sulla base di considerazioni di tipo diverso si può consigliare di valutare i benefici dello screening e dell'intervento in pazienti selezionati che siano a rischio. Tuttavia recentemente [53,54] la Task Force americana si è schierata decisamente contro lo screening nella popolazione generale perchè la riduzione del rischio di stroke ottenibile in soggetti asintomatici tramite lo screening ed il trattamento con endoarteriectomia è, per il momento, ignota. I benefici sono limitati dalla bassa prevalenza di una stenosi trattabile nella popolazione asintomatica e dai pericoli dell'intervento. Nella pratica tuttavia, oltre che nei pazienti che hanno avuto un T.I.A. o un ictus l'ecodoppler carotideo viene di solito richiesto in chi ha avuto una sincope, in presenza di un quadro di aterosclerosi in altri distretti (cardiopatia ischemica, arteriopatia periferica), nei diabetici o se vi è una importante dislipidemia. Spesso l'esame viene eseguito anche quando si sospetta che determinati sintomi (per esempio una sindrome vertiginosa o un'amaurosi fugace) possano dipendere da alterazioni circolatorie.
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