Il test di Romberg consiste nel far rimane in piedi a talloni uniti e a occhi chiusi il paziente. Un soggetto normale mantiene in modo corretto l'equilibrio senza eccessivi aggiustamenti. In caso di patologia cerebellare o vestibolare il paziente tende a barcollare e a cadere. Nel caso di una lesione di un labirinto il soggetto tende a cadere dal lato opposto al labirinto leso. Bisogna tener conto però dei falsi positivi del test nei soggetti ansiosi; si riesce a scoprirli con le cosiddette manovre distraenti (per esempio si dice al paziente in piedi e a occhi chiusi di star fermo finche gli scriviamo dei numeri sulla fronte con un dito: il paziente ansioso resterà fermo, il cerebellare vero cadrà). La prova indice-naso mette in evidenza una dismetria. Si invita il paziente a toccarsi la punta del naso con l'indice tenendo gli occhi chiusi: nel caso di sofferenza cerebellare il paziente avrà notevoli difficoltà ad eseguire la manovra e porterà il dito a toccarsi il naso dopo vari tentativi sbagliati. L'anamnesi e l'esame obiettivo dovrebbero indirizzare il medico verso una vertigine vera (periferica o centrale) o verso una pseudovertigine. Però in alcuni casi di vertigini ad intensità lieve e ad andamento subdolo e/o cronicizzante si può correre il rischio di etichettare il paziente come ansioso e di non diagnosticare una lesione cerebrale. Nel caso sia molto probabile la diagnosi di pseudovertigine ci si può limitare a prescrivere una terapia sintomatica senza ulteriori indagini, invitando il paziente a ripresentarsi se i disturbi dovessero continuare o ricomparire.