Rossi: Possono essere usati in aggiunta alla terapia comportamentale in modo da migliorare la percentuale di soggetti che rispondono al trattamento [4]. I due farmaci più usati sono due anticolinergici, l'ossibutinina e la tolterodina, di solito usati sotto forma di preparati ritardo.
Ressa: Qual è più efficace?
Rossi: Uno studio su più di 800 donne li ha paragonati tra loro [5] e sono risultati all'incirca simili come efficacia anche se i sogegtti privi di episodi di incontinenza furono di più nel gruppo ossibutinina (23% vs 17%) a scapito di una maggior frequenza di effetti collaterali (soprattutto secchezza delle fauci). Recentemente si è resa disponibile anche una preparazione trasdermica di ossibutinina ma probabilmente la sua efficacia è inferiore ai prodotti per os [6]. Ovviamente questi farmaci sono controindicati nelle pazienti con glaucoma ad angolo chiuso, se vi è un'ostruzione delle vie urinarie e vanno usati con cautela nei pazienti con demenza. Nei casi refrattuari e con grave incontinenza da urgenza si usa la terapia elettrica che consiste nel posizionare un elettrodo nel tessuto sottocutaneo sacrale in maniera tale da stimolare la radice S3 così da ridurre le contrazioni del muscolo detrusore.
Ressa: Come si cura l'incontinenza da sforzo?
Rossi: Vengono proposti numerosi trattamenti di tipo non farmacologico, ma esistono pochi studi che li abbiano paragonati tra loro per cui non è semplice decidere quali siano più efficaci.