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Un vestito a misura d'uomo |
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pag 3
Rossi: Trattamenti di provata efficacia corrono il rischio di rimanere lettere morte, confinate nelle pagine patinate di prestigiose riviste, se non sono condivisi e accettati. Gli studi EUROASPIRE I e II dimostrano chiaramente quanto le prescrizioni mediche siano disattese, anche in soggetti che dovrebbero essere particolarmente motivati come gli infartuati. Per migliorare la relazione con i nostri pazienti dovremmo imparare prima di tutto ad ascoltare. Ma anche i pazienti devono essere coinvolti attivamente. Per esempio alcuni medici americani trovano utile distribuire un pre-stampato, in cui viene chiesto di scrivere quale sia la ragione principale della visita e secondariamente se vi sono preoccupazioni, necessità di chiarimenti, dubbi che ritengono utile discutere durante la consultazione o comunque far presenti al medico.
Ressa: Mi sembra una scemenza, io cerco invece di affinare le mie armi del dialogo verbale.
Rossi: E’ essenziale riconoscere che medici e pazienti hanno pari dignità e sono entrambi "specialisti": il medico possiede le conoscenze tecniche, il paziente è lo "specialista" di se stesso. Quando porto la macchina dal meccanico costui è quello che sa dove "mettere le mani" ma sono io che gli devo dire quando la macchina fa "quel piccolo sbandamento in curva" o che gli dico che anche se non mi elimina del tutto quel "piccolo rumorino che si sente durante l'accensione" per me fa lo stesso.
Ressa: Resta pur sempre il fatto che il problema te lo risolve il meccanico, io più che pari dignità parlerei di alleanza, o di gioco di squadra, in realtà spesso lo dico anche ai pazienti “La medicina non risolve tutto, però se io e lei ci passiamo la palla in modo giusto, è più probabile che INSIEME vinciamo la partita”
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