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Evidence based medicine
Inserito il 19 gennaio 2006 alle 17:55:00 da Renato Rossi. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Rossi:
Un altro bias che si può riscontrare negli studi osservazionali è dovuto al fatto che i medici che raccolgono i dati non sono in cieco e quindi possono essere inconsapevolmente influenzati dal conoscere il tipo di terapia effettuato. Si tratta del cosiddetto performance bias.
Inoltre spesso i dati vengono raccolti basandosi sui ricordi retrospettivi dei pazienti e quindi possono essere del tutto inaffidabili (recall bias).
Non va dimenticato un altro tipo di bias che si può annidare negli studi non sperimentali, il bias della non uniformità dei criteri diagnostici, cioè di quelli che definiscono la patologia che stiamo testando nello studio. Per esempio poniamo che io volessi esaminare se i soggetti con BPCO che assumono degli immunostimolanti hanno un numero minore di riacutizzazioni e che per farlo decidessi di esaminare retrospettivamente le cartelle cliniche di un gruppo di medici.
I medici potrebbero aver classificato come affetti da BPCO soggetti con malattie molto diverse, dall'asma alle bronchiectasie, la definizione stessa di riacutizzazione potrebbe essere vista da alcuni medici come un episodio caratterizzato da febbre e tosse con escreato, da altri come la comparsa di escreato purulento o di peggioramento della dispnea o altro ancora.

Ressa:
Detto questo possiamo passare ad esaminare la tipologia dei vari studi osservazionali.

Rossi:
Ne esistono sostanzialmente di tre tipi: gli studi prospettici o longitudinali, quelli retrospettivi e quelli cross-sectional o trasversali. Puoi illustrarci in cosa consiste il primo.
 
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