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Piastrinopenie e trombocitosi
Inserito il 27 gennaio 2006 alle 20:31:00 da R. Rossi. | stampa in pdf | Commenta questo capitolo | Consulta il tutorial pdf su come navigare il manuale al meglio
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Ressa:
E' la volta delle trombocitosi.

Rossi:
Per convenzione si parla di trombocitosi quando le piastrine superano il valore di 600.000. Di solito vengono scoperte casualmente per aver richiesto un emocromo per altri motivi.

Ressa:
Come si distinguono le trombocitosi?

Rossi:
In tre grandi gruppi.
Il primo gruppo è rappresentato dalle trombocitosi secondarie a malattie infettive o infiammatorie oppure a neoplasie; esistono anche forme secondarie all'esercizio fisico intenso, iatrogene (vincristina, acido trans-retinoico, ecc.) oppure ad intervento chirurgico, a splenectomia, alle anemie emolitiche.
Il secondo gruppo è quello delle trombocitosi che si riscontrano in corso di malattie mieloproliferative (leucemia mieloide cronica, mielofibrosi idiopatica, policitemia vera)
Il terzo gruppo è rappresentato dalla trombocitemia essenziale, dovuta ad un difetto clonale.

Ressa:
Come facciamo a distinguerle?

Rossi:
Purtroppo non è semplice. Spesso la causa nelle forme secondarie non è evidente e il numero delle piastrine in sè non permette di differenziare una forme essenziale da una secondaria nè esistono test diagnostici specifici. Di solito perciò la diagnosi di forma essenziale è di esclusione. Può aiutarci però la clinica. Infatti nelle forme secondarie non si hanno generalmente manifestazioni emorragiche o trombotiche mentre queste possono essere presenti nella trombocitemia essenziale e nelle malattie mieloproliferative. Anche questo criterio però è relativo in quanto le emorragie o le trombosi potrebbero essere dovute di per sè alla causa infettiva o infiammatoria o neoplastica responsabile dell'innalzamento delle piastrine e quindi essere presenti anche nelle trombocitosi secondarie.
Abbastanza tipiche delle forme essenziali sono le ischemie a livello delle dita delle mani con associate crisi di arrossamento e dolore importante.
In alcuni casi si può arrivare a vere e proprie necrosi con gangrena. Sempre nella trombocitemia essenziale vi può essere un aumento del rischio di eventi ischemici cerebrali, di trombosi venosa profonda ed embolia polmonare.
 
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