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Dolore addominale |
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Ressa: Bah! Passiamo al dolore addominale cronico e/o ricorrente
Rossi: Le cause più frequenti sono, in ordine: il colon irritabile, la stipsi cronica (con possibile formazione di fecalomi), l'ulcera peptica, le infezioni ricorrenti delle vie urinarie, la colelitiasi. Cause più rare sono le neoplasie intestinali, la pancreatite cronica, la nevralgia post-erpetica, l'idronefrosi, le malattie infiammatorie croniche dell'intestino, l'avvelenamento da piombo. Qualche volta anche un'artrosi della colonna vertebrale può portare a irradiazioni del dolore a livello addominale.
Stucchi: In soggetti che hanno subito un intervento addominale può essere in gioco anche una sindrome aderenziale.
Ressa: Come facciamo a diagnosticarle?
Rossi: Per prima cosa è importante studiare le caretteristiche del dolore (per esempio se compare a digiuno o dopo il pasto, se risente dell'assunzione del cibo, se si associa a diarrea, nausea o vomito, calo ponderale, se la defecazione produce sollievo come nel colon irritabile, una ematochezia, diarrea e stipsi alternate, ecc.) L'esame obiettivo serva a studiare la sede, le irradiazioni, la presenza di zone dolenti alla palpazione, un'epatosplenomegalia, linfonodi ingranditi a livello sopraclaveare od inguinale. Nel soggetto giovane, con anamnesi non indicativa di patologie particolari e senza segni specifici, è improbabile che la causa sia una patologia grave. Segni che devono far propendere per una diagnosi organica sono il dolore che sveglia il paziente di notte, un calo ponderale, una importante anoressia, la perdita di sangue con le feci.
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